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Oggi abbiamo l’onore di intervistare e di ascoltare più di un’ora di musica mixata da SLV, uno dei talenti più freschi e al tempo stesso brillanti dell’attuale panorama Techno.

Album di debutto in uscita sull’etichetta di un certo Ilario Alicante, pupillo della Soma Quality Recordings degli Slam (su cui a breve pubblicherà il secondo album), apprezzato da nomi del calibro di Dax J, Truncate e Marcel Dettmann e in attesa di remix da parte di James Ruskin, Stanislav Tolkachev, Setaoc Mass e Conforce. Questi sono solo alcuni dei punti di forza della carriera di SLV, un artista di cui sentiremo sempre più parlare nel prossimo futuro.

SLV ha confezionato per noi un podcast di circa 75 minuti di instancabile Techno e un’intervista in cui ci parla principalmente del suo promettentissimo futuro e dei progetti che sta seguendo, oltre che del suo stile, delle sue influenze e, ovviamente, di musica.

Il tuo stile, apparentemente molto vicino alla Techno, è caratterizzato da tonalità oscure e melodie ipnotiche. Che definizione daresti alla musica che fai e che suoni?

Principalmente quando scrivo un brano cerco di esprimere quello che provo in quell’istante partendo da una melodia spesso malinconica e da li costruirci tutto il resto, ho molte influenze musicali e a volte magari suono musica diversa da quella che produco mi ritengo abbastanza eclettico da questo punto di vista, cercherò sempre di spingermi oltre ed evolvere il mio suono anche su nuovi orizzonti musicali…

Hai recentemente firmato un podcast per Modular Expansion, venendo pubblicato dopo nomi del calibro di DJ Hyperactive, Eduardo De La Calle e DJ Emerson. Cosa si prova a creare un podcast per una serie che ha visto così tanta qualità nel corso degli anni?

E’ una grande emozione affiancare i nomi da te citati; sono stato contattato da loro per un podcast appunto e ho subito accettato. Hanno un buon canale e molta gente che li segue da tanti anni, sono molto felice che anche loro apprezzino quello che sto facendo.

Parliamo delle tue release: sei uscito nientemeno che sulla Virgo di Ilario Alicante e sulla Soma degli Slam. Come ti sei trovato a collaborare con etichette di un simile calibro? In che modo hai affrontato la produzione delle tracce, in base all’etichetta a cui erano destinate?

Ho un buon rapporto con il team di Soma, lavorano bene e sono professionali, per non parlare poi della storia che ha la label e gli Slam che apprezzo e seguo molto da tanti anni, lo stesso vale per Virgo, avevo da poco finito un EP e lo mandai a Ilario, da li decise di far la prima release della sua nuova label, ero entusiasmato e onorato di farne parte. Entrambe le etichette conoscono più o meno il mio suono, cerco di seguire sempre la mia linea ma anche di sperimentare e portarmi oltre, in questi mesi ho lavorato su svariati progetti, come appunto il mio album su Virgo, nello stesso tempo ho prodotto un altro album totalmente ambient per Soma dal titolo “Berlin, Portrait in music” che uscirà a febbraio 2019, 11 brani e 3 remixer (Stanislav Tolkachev, Setaoc Mass, Conforce). Ogni brano rappresenta per me un momento trascorso nella fredda e grigia Berlino, sul CD sarà anche inserito un photobook con il titolo di ogni singolo brano rappresentato da una foto e una frase, cercando di far provare all’ascoltatore quell’emozione che mi è stata trasmessa in
quell’istante dalla città…Uscirà anche un’altro EP sempre su Soma il 19 Novembre dal titolo “Reflected Light”.

Su Virgo uscirà a breve il tuo album di debutto, “Origin Of Light”. Parlaci a tutto tondo di questo tuo lavoro e di cosa possiamo e dobbiamo aspettarci.

Circa un anno fa avevo prodotto molte tracce live nel mio studio, dopodiché mandai i draft ad Ilario e James (owner di Virgo) gli piacquero tanto e scelsero 10 brani, da li riaprii tutti i progetti missandoli e creando un suono più o meno simile appunto per dare un’impronta all’album. Devo dire che sono molto soddisfatto del risultato, ho ricevuto feedback da artisti che seguo e apprezzo, come; Dax J, Truncate, Jeroen Search, Marcel Dettmann e molti altri… La data di uscita è fissata per l’uno Novembre, a seguire invece usciranno due remix, uno di Ilario Alicante e l’altro di James Ruskin.

Hai suonato su palchi davvero prestigiosi, tra cui l’Atomica Festival di Latina (affiancando, tra gli altri, Dax J e Rebekah). Com’è stato esibirsi in una simile cornice? Quali sono gli altri contesti in cui sei riuscito a tirare fuori il meglio da un tuo set?

Emozionante, pubblico carico e appassionato di techno!!!! Il festival mi è piaciuto molto, sia per la location sia per gli artisti e anche per il modo di come il team ha curato il tutto, spero di tornare ad esibirmi in quello scenario. Un altro contesto è stato al Cocoricò di Riccione la scorsa estate, Ilario organizzò un Virgo showcase e mi invitò, anche li emozionante, per me è come un tempio, per il resto quasi tutti i palchi dove mi sono esibito sono stati fantastici, pieni di gente appassionata di musica che mi hanno sempre trasmesso un’adrenalina unica.

A livello nazionale e internazionale, quali sono state le tue prime influenze più importanti a livello di etichette, di generi e soprattutto di singoli artisti? E attualmente a che figure guardi con più rispetto e ammirazione?

Le prime label di musica elettronica che iniziai a seguire sono state R&S, Transmat e Soma, a seguire Ninja Tune, Warp Records e Hyperdub! Seguo molto Aphex Twin, il modo di come si esprime nella musica è unico ed impressionante penso non ci sia niente da aggiungere a riguardo se lo si conosce! Diciamo che sono molto affascinato da Nils Frahm e Deru, mi piace molto il background e le melodie che creano nei loro brani, altre etichette che seguo oggi sono Token Records, Blueprint, Klockworks e molte altre…