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La Blueprint Records, icona dell’elettronica made in England festeggia il 25° anniversario di nascita con una serie di nuove uscite. Noi, per l’occasione, abbiamo selezionato alcune delle release più incredibili!

Fondata nel 1996 da James Ruskin e il compianto Richard Polson che avevano solo una vecchia drum machine, un Akai S950 e qualche effetto, la Blueprint Records compie oggi orgogliosamente 25 anni di attività.

Ma i festeggiamenti sono già iniziati a marzo con il lancio di Shortcut, il disco solista di James Ruskin, che sarà seguito, a breve, da una nuova collaborazione con Truncate. Mentre per maggio è prevista la release di Basement Jams 2, sempre con il boss di casa, questa volta, insieme a Mark Broom, un vecchio sodalizio. Per finire poi, più in là, con la compilation completa del 25° compleanno, progetto ancora avvolto nel mistero.

Sul tavolo quindi ci sono tante belle cose. Intanto per ripercorrere un po’ cos’è stata la label ci siamo divertiti a selezionare le uscite più incredibili che hanno reso la casa discografica l’ombrello della guida londinese a cui far riferimento per non perdersi nella techno d’oltremanica.

1. Outline – First Contact, 1996

Cominiciamo proprio dall’inizio, letteralmente dal primo contatto, proprio così, perché il primo 12″ giri fuoriuscito dalle fucine della Blueprint Records s’intitola First Contact. In console ci sono i due capibanda Ruskin e Polson che si firmano Outline.

2. Oliver Ho – The Gathering, 1996

Seconda release della label, affidata ad Oliver Ho, un produttore conosciuto quasi per caso durante un spettacolo live che oltretutto non andò molto bene. Ruskin però sentì qualcosa in quella musica rudimentale, ne intravide il potenziale – e aveva ragione – riuscendo a convincere il DJ a partecipare al suo progetto.

3. Outline Meets Surgeon – Blueprint 7, 1997

Ecco che il ‘chirurgo’ fa l’ingresso nella sala. Surgeon fu il primo a ricevere le stampe di prova delle prime release della Blueprint e ne rimase colpito tanto da volersi trasferire per un po’ a Londra per capire meglio quel suono. Intanto portava con se un tipo di techno che all’epoca veniva chiamata ‘The Birmingham Sound’.

4. The 65D Mavericks – Defining The Symptom, 2002

Duo composto da Nick Dunton e l’ex co-manager Richard Polson, unica uscita per la coppia sulla Blueprint, purtroppo anche l’ultima, visto che Polson non ebbe tempo di collaborare ancora con la label.

5. O/V/R – Interior, 2009

C’è una cosa da dire. La prematura morte a 37 anni di Richard Polson nel 2006 per cause naturali determinò anche una pausa per la Blueprint. È possibile, infatti, dividere l’etichetta in due spazi temporali. Dagli esordi fino al 2006, in cui il suono ruotava intorno al core iniziale del progetto (Ruskin, Polson e Oliver) e poi dalla ripresa delle pubblicazione, avvenuta nel 2009, a tutt’oggi.

Per la cronaca Polson, che era un po’ sempre l’uomo dietro le quinte, non molto interessato alla produzione quanto invece a creare l’atmosfera, si era già defilato dalla label nel ’99, rimanendo comunque molto amico con Ruskin. Quindi fu proprio un momento di riflessione personale più che un break, quello del 2006.

Al riavvio la label si riorganizzò e accolse altri producer che portassero avanti quel sound. Fu quasi naturale iniziare con una release degli O/V/R, il solito Ruskin in coppia con Karl O’Connor con il quale stava già collaborando alle tracce da anni, meglio noto come Regis, creatore nel ’94 della Downwards, altra storica etichetta inglese.

6. Valmay – Radiated Future, 2009

Questo lavoro del veterano della techno britannica Paul Mac, alias Valmay, è considerato uno dei momenti più belli forse della Blueprint Records. Incarnava perfettamente lo spirito del tempo anche se i bpm erano leggermente più lenti.

   . O/V/R – Post-Traumatic Son (Ben Klock Mixes), 2011

7 . O/V/R – Post-Traumatic Son (Robert Hood / DVS1 Mixes), 2011

   . O/V/R – Post-Traumatic Son (Marcel Dettmann Mixes), 2011

Il ponte che collegò definitivamente Londra-Berlino-Detroit. Dettmann e Ben Klock, Hood e DVS1, per un trittico di remix che vede vere e proprie leggende della techno dialogare e alternarsi alla console. Non c’è molto altro da dire, c’è solo da ascoltare.

8. The Fearn Ratio – Morning Blues (single), 2011

Una delle tante forme di collaborazione tra Mark Broom e James Ruskin, i quali già avevano lavorato insieme su alcuni EP subito dopo il riavvio della label, come in Erotic Misery EP del 2010.

9. Samuel Kerridge -Deficit of Wonder, 2014

Come dicevamo, dopo il 2009 forze fresche entrarono in gioco. Il roster si allargò ai vari Sigha, Lakker, Rommek, Makaton, Rumah & Progression, Tripeo e tra questi ci fu anche un bel disco del ragazzo della scuola inglese Samuel Kerridge.

10. Surgeon – Search Deep Inside Yourself, 2016

Questo contatto fu molto importante non solo per la crescita dell’etichetta ma soprattutto sul piano delle interazioni personali, perché, Anthony ‘Surgeon‘ Child è, tra l’altro, anche un collante sociale. È lui il nodo che lega la Blueprint alla Downwards di Regis, ed è sempre lui che lega Ruskin al Tresor Berlin.

11. Truncate – Terminal 5 EP, 2017

Ormai la label non era solo più un affare nazionale, si era aperta anche al resto del mondo. Ma la parola d’ordine per entrare è sempre la stessa: qualità. Non esiste un Blueprint Sound, non esistono cose giuste o cose sbagliate, l’importante è arrivare ed emozionare e Truncate, protagonista da Detroit anche del nostro Homework, è bravo a farlo. A Ruskin piace molto, infatti è in uscita un suo nuovo lavoro per la label.

12. Varius – Structures and Solution:1996/2016, 2016

Finiamo con un Varius Artists imperdibile che ripercorre tra continuità ed evoluzione la storia della Blueprint, uscito in occasione dei 20 anni, che vede anche i contributi di artisti come Planetary Assault System (aka Luke Slater) e Steve Bicknell la L e la S degli LSD. Ma facciamo prima a pubblicare la tracklist:

Blueprint Records

O/V/R – Metal Slipper ; Lakker – Chain Of Combs ; James Ruskin & DVS1 – Page 1 ; Makaton – Slur ; Planetary Assault Systems – Pull ; Steve Bicknell – Disguise Of Beings ; Regis – Party Spoiler Too ; Randomer – Sheen ; Truss – Wonastow ; Rumah & Progression (12) – Speak And Spell ; James Ruskin – 6teenth ; Tessela – Rub ; Rommek – Off The Radar ; Blawan – Passer By ; Oliver Ho – The Serpent Devours Itself ; The Fear Ratio – Lonor ; Lakker – Orange